
“In un mondo ferito le persone hanno bisogno di trovare l’innocenza”, queste parole di papa Francesco al cardinal Antonio Marto sono state riportate dallo stesso cardinale nell’omelia della celebrazione della festa dei santi Francesco e Giacinta Marto, il 20 febbraio di quest’anno.
I nostri giorni, segnati dallo “spettacolo della vastità del male, del peccato che ci spaventa e ci porta a perdere la fiducia nella bontà della vita”, così diceva il cardinal Antonio Marto, ci stimolano a guardare ai Pastorelli come bambini che indicano l’innocenza come un filtro che dà la possibilità di confidare nuovamente nell’amore.
L’innocenza propria dei Pastorelli, echeggia come il grido dei profeti, in tempi dove la fiducia in Dio vacillava nel popolo d’Israele. Possiamo dire di Francesco e Giacinta che sono coloro che “girano intorno all’altare perché hanno lavato le loro mani nell'innocenza” (cf. Sal. 26,6). I pastorelli hanno contemplato “gli inferni e la mostruosità del male” (Cardinal Antonio Marto), la loro reazione fu quella di girare intorno all’altare del Signore, girare intorno alla Sua presenza perché “sentendo l’afflizione di questa mancanza di umanità, di bontà, di tenerezza e anche di santità” desideravano dare una risposta alla maniera di Dio: con compassione e misericordia.
In verità solo chi “gira intorno all’altare” e condivide l’intimità della mensa Eucaristica di Cristo, può ascoltare la sapienza che il Padre rivela ai piccolini. “ I bambini sono la voce dell’innocenza che fà bene a tutti” ci dice Papa Francesco, “ ci fanno conoscere l’innocenza quando felici, si sentono amati da noi, da Dio e da Gesù e per questo possono ancora credere nella bontà della vita”. (Don Antonio Marto).
Un cuore come quello dei Pastorelli dona alla vita una tonalità di Dio, dona anche al cuore un nuovo modo di guardare il mondo, uno sguardo “innocente” che gira intorno all’altare, come i Pastorelli, e che consola Gesù Nascosto.
“Il Cuore dei Pastorelli si è lasciato toccare dal cuore tenero e materno di questa Madre che ci conduce fino a Dio” (Don Antonio Marto).
Sommersa in quella luce che è Dio, la santità delle loro vite collabora per impedire che il mondo venga distrutto dalla banalità del male.
Sr. Sophie, asm
Fondazione Francesco e Giacinta Marto