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Francesco e Giacinta: biografia di un sì

Francesco e Giacinta: biografia di un sì

Sr. Ângela de Fátima Coelho, asm 

 

P. Alexandre Palma

 

Tutto è cominciato con una risposta. Perché tutto è cominciato con una domanda: “Volete offrirvi a Dio?” Così avvenne il 13 maggio 1917 nella Cova d’Iria durante questo primo dialogo tra la Vergine Maria e i tre Pastorelli di Fatima. E la risposta, piena di quell’audace generosità tanto tipica dei bambini, preannunciava il futuro: “Sì, vogliamo”. Questo loro futuro è oggi anche il nostro presente. In questo modo sì è aperto un fecondo cammino di santità vissuta. Un autentica biografia di un sì personale e totale, impegnato e fedele. Questo sì che ora viene riconosciuto, in modo pubblico e affermativo, come espressione di vita evangelizzata. Questo sì che ora in un gesto di tutta la Chiesa è canonizzato in un volto di santità.

 

La biografia di questo «sì» ci dice che la santità inizia da una chiamata. Dio «invita» ad una vita con Lui. All’inizio di questa biografia, come all’inizio di tutto, c’è Dio, che tutto chiama all’esistenza. La santità è così, nella sua genesi e struttura, il frutto eccellente di una vocazione. Ma ogni richiesta richiede risposta e impegno.

Il «sì» dei Pastorelli è personale e comunitario. Pertanto è pienamente ecclesiale. Il «sì» dei Pastorelli è, simultaneamente, espressione di fiducia presente e profezia di una nuova relazione con Dio. Perché questo fu l’itinerario di vita di Francesco e Giacinta. Un primo grande «sì», come chiamata che li «convocherà». Un «sì» ripetuto, nei tanti piccoli gesti attraverso i quali si sono tessute le loro piccole vite. Un «sì» pronunciato, profezia di un «sì» vissuto. Per noi oggi profezia realizzata e, per questo, espressione certa di vita santificata per Dio.

Perché l’identificazione con quel «sì» eterno che ci ha introdotti in una nuova relazione di alleanza con Dio: «Il Figlio di Dio, Gesù Cristo[…] non fu "sì" e "no", ma in lui c'è stato il "sì". E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute "sì".» (2 Corinzi 1:19-20)

 

Cento anni dopo, è evidente che la biografia di questo «sì» non si è ancora conclusa. Esso continua a risuonare, così come continua ad interpellare. Infatti ciò che si canonizzerà in Francesco e Giacinta è esattamente questo «sì» e la vita nuova in Dio che Lui stesso ha reso possibile e ha generato. È l’identificazione di questo «sì» con il «sì» di Cristo, con il «sì» che è Cristo. Ciò che si canonizzerà, dandolo come modello alla Chiesa e al mondo, è la libertà intaccata, l’impegno fedele e la felice fedeltà che con questa risposta si è fatta vita vissuta nei pastorelli. Ciò che si canonizzerà, rileggendo con gratitudine questa storia centenaria di Fatima, è l’amore alla volontà di Dio, tanto praticata da Francesco e il dono di sé per il prossimo, tanto praticato da Giacinta. Ecco perché il loro «sì» continua ad essere vivo.

La loro biografia vive ora un momento simbolico di particolare intensità: 100 anni dopo, nello stesso luogo, tutta la Chiesa si riunisce, attorno al “ Vescovo vestito di bianco”, per canonizzare il «sì» di Francesco e Giacinta. In questo modo, questa semplice risposta, cessa di essere solo una memoria del passato. Essa è anche invito per il presente, profezia di un futuro nuovo. Perché adesso sappiamo che hanno la Madonna accanto a loro, che con voce materna si rivolge a noi e a partire da Fatima, ci rivolge nuovamente la domanda: “Volete offrirvi a Dio?”.

 

Questo articolo è stato originariamente pubblicato nel giornale online: Observador il 20 marzo 2017.

mercoledì, febbraio 13 2019