
Sr. Ângela de Fátima Coelho
Uno sguardo sulla canonizzazione di S. Francesco e S. Giacinta di Fatima.
Le previsioni del tempo garantivano pioggia. Ma il sole risplendeva come per rievocare il “manto di luce che ci ricopriva” durante tutto il tempo in cui il Papa stava in mezzo a noi, come pellegrino, celebrando il mistero della misericordia di Dio, che da 100 anni, si vive a Fatima.
Il Santo Padre ci ha invitati a volgere lo sguardo ai Pastorelli i quali “ stavano nella luce di Dio irradiata dalla Madonna. Li avvolgeva nel manto di luce datoLe da Dio”.
Con emozione abbiamo ascoltato le sue parole: “con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra […] proclamiamo e dichiariamo Santi i Beati Francesco e Giacinta Marto”. Queste due piccole fiammelle che Dio ha acceso, 100 anni fa, con il fuoco del suo Spirito, brillano ora sugli altari del mondo. Com’è luminoso il loro fulgore!
Sulla facciata della Basilica della Madonna del Rosario, contornando il Cuore Immacolato di Maria, contempliamo i ritratti che contrassegnano la loro santità. Da tutti conosciuti come i Pastorelli di Fatima, Francesco e Giacinta sono ora i santi più giovani della storia della Chiesa. A partire dall’altare del mondo, parlano e interpellano la comunità ecclesiale. Dall’alto della facciata Santa Giacinta ci guarda
in faccia, sfidandoci a prendere coscienza della serietà della vita. Con il suo sguardo impavido e coraggioso, ci comunica il segreto della sua santità: voler vivere per “fare come il Signore”, come aveva detto un giorno a sua cugina Lucia.
Non esiste un altro cammino che porta alla santità. L’unico modello di santità è il Signore Gesù con il suo modo di essere e di agire. Guidata da Maria Santissima – che il Papa ha presentato come maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo per il cammino stretto della croce, dandoci l’esempio” – Giacinta si è configurata sempre di più con Gesù Cristo il Buon Pastore che dà la sua vita per le sue pecore. Santa Giacinta ha offerto la sua vita per il Santo Padre, per i poveri peccatori, per “i più bisognosi”. Per questo motivo uno dei simboli che adorna la sua aureola è il cuore. Giacinta è tutta cuore, una vita tutta vissuta nella donazione. Quanta vita è sgorgata per la Chiesa a partire dalla “ generosità di quest’altra vita” che fu quella di Giacinta.
La Fiammella che porta nella mano illumina come la luce della luna, come la luce che rompe le tenebre della notte. È per tutte le notti della storia, inclusa la nostra storia personale, che questa piccola Santa desidera essere una luce amica, una presenza potente oltre che discreta. È per tutte le notti della fede che Santa Giacinta ripete ciò che il Santo Padre Francesco ci ha ricordato: «abbiamo una Madre!»
Anche San Francesco Marto ha lo sguardo rivolto verso l’alto. Dal momento in cui la «Vergine Maria li introdusse nel mare immenso della luce di Dio e li portò ad adorarlo» Francesco Marto ha trovato l’orizzonte della sua vita. Quando Lucia gli chiedeva il perché del suo silenzio, della sua quiete, San Francesco rispondeva: «Sto pensando a Dio». Francesco pensa a Dio in compagnia della Vergine Maria, la quale, ci ricorda il Papa «ha dato un volto umano al Figlio dell’Eterno Padre». Rispondendo alla sua richiesta di pregare il Rosario tutti i giorni, Francesco apprese con la Madonna a contemplare il volto del suo amico Gesù.
Francesco pensa a Dio nel silenzio della sua Chiesa Parrocchiale, nelle lunghe ore di Adorazione a Gesù Nascosto. Vediamo così le specie Eucaristiche come una caratteristica che adorna la sua aureola. Francesco pensa a Dio in qualsiasi luogo. Nelle sue ore di adorazione nella solitudine della Serra D’aire, San Francesco vive davanti a Dio come un intercessore in favore degli altri. Com’è intenso il dialogo tra il suo cuore umile di piccolo pastore e il cuore di Dio!
La fiammella che porta in mano, illuminata dal sole, ci parla della luminosità di Dio che ha inondato Francesco e che esprime la verità più profonda di questo bambino:
«Quel che m’è piaciuto più di tutto, è stato di vedere il Signore in quella luce che la Madonna ci ha messo nel petto. Voglio tanto bene a Dio![…] Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio, ma non ci bruciavamo! Come è Dio!!!»
Con il suo modo di essere discreto e delicato San Francesco Marto ci indica la speranza. Ci ricorda che la Vergine Maria continua a voler infondere nel nostro cuore questa luce che è Dio. Questa è la ragione della nostra speranza.
Con la canonizzazione di Francesco e di Giacinta, Papa Francesco ha messo in evidenza che su di loro risplendeva , in modo speciale, «il volto di Dio».
Sono diventati «sentinelle del mattino» che, vive nella fede, ferme nella speranza e profondamente generose nell’amore, ci insegnano a sperare nel Signore che viene e ci insegnano ad amarlo nei più poveri e piccoli. Ci insegnano a «lasciarci guidare dalla luce che viene da Fatima», una luce che, ora lo sappiamo, conduce alla santità.
Ci invitano a prendere coscienza che la missione della Chiesa è e sempre sarà quella di «pensare a Dio» e di «fare come il Signore». Per questo motivo come ha ben intuito il Santo Padre, possiamo scoprire in loro «nuovamente il volto giovane e bello della Chiesa».
Questo articolo è stato originariamente pubblicato nel giornale Voz da Fátima il 13 giugno 2017.